Lo stato commerciale chiuso

Johann Gottlieb Fichte

Lo stato commerciale chiuso

Un progetto filosofico come appendice alla Dottrina del diritto e come saggio di una politica di prossima pubblicazione

A cura di Carlo Sabbatini

  • 2020
  • p. 189
  • ISBN: 978-8887637427

€ 25

Nel 1800 Fichte pubblica Lo Stato commerciale chiuso, ambizioso progetto di uno Stato che, sulla base dei principi puramente razionali del Fondamento del diritto naturale (1796-97), riesca a garantire a ciascun cittadino un adeguato tenore di vita. Un simile sistema prevede la suddivisione della popolazione nei tre ceti dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, che producono, trasformano e scambiano in un regime di perfetta trasparenza, di flussi stabili e programmati e di prezzi fissi legati al valore del grano.

Affinché siano evitate le fluttuazioni del mercato e le notevoli disparità che ne conseguono, il sistema deve raggiungere l’autosufficienza, chiudendosi al commercio con l’estero. Ripetutamente criticato come astratto e contrario alla libertà degli individui, lo Stato chiuso è concepito da Fichte come risposta al problema della pace mondiale, individuando proprio nel commercio internazionale una forza polemogena e un volano per la sopraffazione dei popoli.



Il curatore

Carlo Sabbatini consegue la laurea in Filosofia teoretica a Padova nel 1994 sotto la guida del professor Bacchin. Successivamente, ha insegnato materie letterarie presso gli istituti secondari, conseguendo le relative abilitazioni all’insegnamento e risultando vincitore di cattedre a concorso sia per storia e filosofia, sia per psicologia e sociologia. Si è dedicato allo studio della filosofia del diritto dalla fine degli anni '90, collaborando con il professor Menghi dell’Università di Macerata e concentrando i propri interessi sulla filosofia classica tedesca. Presso questo ateneo ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Teorie del diritto e della politica nel 2003, ottenendo anche un assegno di ricerca su Nesso tra logica e diritto nella contemporanea prospettiva di integrazione dei sistemi. Nel 2007 ha pubblicato la prima monografia, dal titolo Una cittadinanza razionale. Interpretazione del diritto nello scritto kantiano sopra il detto comune. Nel 2010 ha conseguito un secondo titolo di Dottore di Ricerca presso l’Università di Firenze, specializzandosi in Storia della Filosofia con il professor Poggi. In questo periodo ha approfondito lo studio del diritto naturale e dei suoi rapporti con il diritto positivo nella filosofia tedesca, dedicando particolare attenzione allo studio del giovane Hegel. Oltre ad alcuni contributi in volumi e riviste, nel 2012 ha pubblicato le monografie Una piramide di pietre tonde. Diritto naturale e scienza positiva del diritto nei primi scritti jenesi di Hegel e Lo spirito nelle leggi. Il ruolo del tragico nel pensiero giuridico di Hegel a Jena. Più recentemente ha curato l’edizione del saggio giovanile hegeliano Le maniere scientifiche di trattare il diritto naturale (in corso di pubblicazione presso l’editore Bompiani).


L'Autore

Johann Gottlieb Fichte è stato un filosofo tedesco.

Seguace della filosofia kantiana, e in particolare della sua teoria morale, intese costruire l’edificio sistematico del sapere su un principio di libertà. Principio di tutto, per Fichte, è l’io, che pone sé stesso e allo stesso tempo oppone a sé stesso un non-io (la natura), per poter affermare la sua libertà. La filosofia di Fichte esercitò un grande influsso sui romantici, perché intendeva la realtà non come qualcosa di esterno all’uomo, ma come il prodotto della sua libera attività spirituale. Le sue opere più famose sono la Dottrina della scienza e i Discorsi alla nazione tedesca, con le quali contribuì al risveglio del sentimento nazionale tedesco contro l’invasore francese.