IN PREPARAZIONE
L’autore di questo libro ebbe il privilegio di assistere, nella primavera del 1982, al corso di cinque lezioni che il professore Eugenio Garin tenne all’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli su “Il ritorno dei filosofi antichi”. Il corso si svolse nella sede dell’Istituto, allora in viale Calascione 7, domicilio del suo presidente, l’Avvocato Gerardo Marotta. Le lezioni di Garin si tenevano in una grande sala, dove i partecipanti, un nutrito gruppo di giovani studenti, si disponevamo intorno a un ampio tavolo, intorno al conferenziere. Lo stesso avvocato Marotta, come uno studente tra gli altri, assitette ad alcune delle lezioni in cui Eugenio Garin sviluppava un argomento a lui particolarmente caro: la rivoluzione culturale dell’Umanesimo italiano con il suo invito a costituire una nuova biblioteca filosofica, il recupero dell’ermetismo e il nuovo volto di Platone proposto all’Occidente da Marsilio Ficino, infine, il ritorno dello scetticismo e la sua funzione nel programma di Gianfrancesco Pico. Le lezioni del professore furono pubblicate l’anno successivo, con il titolo del corso, come primo volume della serie “Lezioni della Scuola di studi superiori in Napoli”, edita da Bibliopolis.
Per questo motivo, quando recentemente l’amico Luigi Miraglia, direttore dell’Accademia Vivarium novum, mi propose di tenere un ciclo di lezioni su “La prisca theologia nel Rinascimento”, mi tornò subito alla mente il ricordo del corso di Eugenio Garin e, pur essendo ben consapevole della distanza che mi separa dal celebre maestro, accettai immediatamente. Il corso si svolse in cinque sessioni alla fine di maggio 2024, nella splendida sede dell’Accademia, Villa Falconieri a Frascati, di fronte agli studenti avanzati del corso di Filosofia. Questi seguirono le lezioni con vivo interesse e le loro domande diedero luogo a animate discussioni che arrichirono l’esposizione e la presentazione che qui si propone.
L’obiettivo del corso era offrire, nel breve tempo a disposizione, un’efficace introduzione al tema del rapporto (concordia/discordia) tra la sapienza pagana e la religione cristiana, così come si è sviluppato in Italia e successivamente nell’Europa occidentale, tra il XV e il XVII secolo: da quando Giorgio Gemisto Pletone inserì la filosofia di Platone in una tradizione sapienziale, teologico-politica, che risaliva all’Egitto e, soprattutto, alla Persia di Zoroastro, passando per Marsilio Ficino, che coniò il termine prisca theologia per designarla; fino al XVII secolo, quando – in seguito alla dimostrazione di Isaac Casaubon nel 1614 circa la redazione del Corpus Hermeticum nel secondo secolo dell’era cristiana – i platonici di Cambridge e in particolare Ralph Cudworth ridefinirono il concetto e la tradizione della prisca theologia come filosofia e religione dell’ἕν καὶ πᾶν, destinata ad esercitare un’influenza duratura sull’Illuminismo e sul pensiero tedesco, da Lessing e Jacobi.

Il curatore
Ignacio Armella Chávez (Città del Messico, 1986) ha conseguito la laurea in filologia classica presso l’Università nazionale autonoma del Messico (UNAM) nel 2009, con una tesi sul tema de La morte di Socrate secondo Platone. Successivamente, ha conseguito la laurea magistrale in lettere cristiane e classiche presso il Pontificium institutum altioris Latinitatis di Roma con la tesi in latino Coincidentia oppositorum: quid Nicolaus Cusanus et Marsilius Ficinus de concordia senserint (poi pubblicata dalle Edizioni Accademia Vivarium novum). Dal 2010 insegna Storia della filosofia antica e Composizione latina avanzata presso l’Accademia Vivarium novum, un’istituzione rinomata a livello internazionale per i suoi metodi innovativi per l’insegnamento delle lingue classiche e per il suo sforzo di rinnovamento dell’educazione classica. In qualità di vicepresidente della stessa istituzione, contribuisce assiduamente alle sue attività accademiche, culturali e editoriali, partecipando a numerosi convegni e corsi internazionali, sia come organizzatore che come relatore. Tra le sue pubblicazioni, una serie di articoli e contributi, tra cui il più recente è un saggio sull’urgenza dell’educazione classica nel mondo moderno: “Quod eritque fuitque: giochi di specchi fra l’accaduto e l’avvenire” (Edizioni Accademia Vivarium novum, 2022).
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